La fuga della
popolazione kosovara di etnia albanese, vittima delle violenze e dei
massacri delle milizie serbe, dopo l'inizio dei bombardamenti della
NATO seguiti al fallimento dei colloqui di pace di Rambouillet si č
trasformata in un esodo di dimensioni bibliche, con centinaia di
migliaia di persone costrette con la forza a lasciare le proprie case
e i propri beni ammassate alle frontiere con l'Albania, la Macedonia e
il Montenegro. Giŕ prima dello scoppio del conflitto, nel Kosovo la
popolazione albanese č stata oggetto di una sanguinosa campagna di
pulizia etnica, pianificata dal presidente Milošević in nome del
nazionalismo serbo e condotta in modo sempre piů massiccio dai
reparti paramilitari serbi.