Guerra Kosovo
Una nuova minaccia di conflitto allargato nei Balcani si profilň poi con la questione del Kosovo, provincia che fa parte della Repubblica federale di Iugoslavia, ma che rivendica la propria indipendenza dalla Serbia. Prendendo spunto da alcuni disordini avvenuti in Kosovo tra la minoranza serba e la popolazione di etnia albanese, nel 1989 il presidente serbo Slobodan Milošević revocň lo status di autonomia della provincia dislocandovi armamenti e reparti militari e di polizia che nel corso del 1997 e del 1998 furono impegnati in numerosi scontri a fuoco con i guerriglieri dell’Esercito di liberazione del Kosovo.

 

 

 

 

La fuga della popolazione kosovara di etnia albanese, vittima delle violenze e dei massacri delle milizie serbe, dopo l'inizio dei bombardamenti della NATO seguiti al fallimento dei colloqui di pace di Rambouillet si č trasformata in un esodo di dimensioni bibliche, con centinaia di migliaia di persone costrette con la forza a lasciare le proprie case e i propri beni ammassate alle frontiere con l'Albania, la Macedonia e il Montenegro. Giŕ prima dello scoppio del conflitto, nel Kosovo la popolazione albanese č stata oggetto di una sanguinosa campagna di pulizia etnica, pianificata dal presidente Milošević in nome del nazionalismo serbo e condotta in modo sempre piů massiccio dai reparti paramilitari serbi.